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DAVANTI A TE



Signore, siamo davanti a Te e, in ginocchio Ti adoriamo, Ti ringraziamo. Tu, nel tuo silenzio, ci ascolti. Vogliamo deporre ai tuoi piedi le nostre maschere, che ci impediscono di vedere il tuo volto, desideriamo spogliarci del nostro abito di attori, abili adulatori, banditori della tua Parola e scaltri illusionisti della vita.
Signore, donaci il coraggio d’indossare la Tua tunica, quella cucita tutta di un pezzo, che si sono divisi lasciandoTi nudo sulla croce.
Signore crocifisso, sentiamo la nostalgia di Te; vogliamo essere meno attori e, senza maschera, nudi anche noi, vogliamo dare agli altri la possibilità di coprirsi, di formare un solo corpo, un cuor solo e un’anima sola, di cui la tunica è segno. (Gv 17,21)
Signore, riporta la tua Chiesa nel Cenacolo, il primo concilio convocato da Te; riportala sulla via del calvario a piangere le sue infedeltà e a raccogliere il tuo testamento sotto la croce:
“Perdona loro perché non sanno quel che fanno” (Mt 27,34); riconducila sulla via per Emmaus (Lc 24, 13-35) per rivivere lo stupore di riconoscerTi risorto.
Cristo, Ti supplichiamo, passa ancora attraverso le porte sbarrate del Cenacolo, che ci siamo costruiti su misura, per una nuova effusione dello Spirito Santo.
Donaci la forza degli Apostoli per non temere la tempesta che imperversa. Solo così non avremo paura di aprirTi, anzi di spalancarTi la porta del nostro cuore per consentire a Te
di entrare e a noi di testimoniarTi ovunque siamo, come fecero i nostri Padri. “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”. (Gv 13,35)
Signore, abbiamo già dimenticato le parole profetiche del tuo Vicario: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”.
Siamo qui, davanti a Te, Signore, come il cieco di Gerico, per chiederti il dono degli occhi della fede e ammirare le tue meraviglie. (Mc 10,46-52); come il lebbroso, per implorare la Tua pietà e per essere purificati. (Lc 5:12-13); come il paralitico di Cafarnao, affinchè sentiamo la tenerezza del Tuo perdono e guarisci in noi la paralisi del cuore che lo ha reso insensibile. (Mc 2,1-12); come Lazzaro, perchè ci richiami alla vita dall’oscurità del peccato. (Gv 11,44)
Facci dono dell’ascolto per udire i gemiti del mondo, che denuncia la sua fame di verità, di giustizia, di rinnovamento, di pace.
Figlio dell’Eterno, guarisci la Chiesa, la tua famiglia, dalle antiche piaghe, ancora sanguinanti, affinchè il mondo creda che tu sei il Cristo.
Signore, per carità, te lo chiediamo per l’intercessione di tua Madre, libera dalle strutture di potere, dalla sete di carriera coloro che tu hai chiamato, fa' che amino cingersi con l’unico paramento sacro, il grembiule, quello che hai indossato Tu, affinchè corrispondano alla tua Parola:
“Chi vuole essere primo tra di voi, sarà il servo di tutti” (Mc 10,44-45), amino gareggiare per la conquista del Paradiso.
Siano Pastori del gregge di Dio, uomini di fede vissuta e testimoni credibili fra la gente. (IPt 5,1-4)
Grazie, Signore, sei Tu la pietra angolare (At 4,11) sulla quale poggia stabilmente l’Edificio che, nonostante le vistose brecce, non crollerà. (Mt 16,18). Questa è la nostra certezza e la nostra consolazione.
Fà di noi i riparatori di brecce, affinchè non passino i venti di false dottrine e non esca all’esterno ciò che scandalizza i piccoli, i semplici, che ancora guardano la Santa Chiesa, Cattolica ed Apostolica, con fiducia e speranza.


Sac. Carmine De Franco

 

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start control statistic web  5 ottobre 2007

     

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