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Giovani
Azione Cattolica Diocesana

Gruppo
Rinnovamento nello Spirito

Gruppo Decoro

 

 

   
 Coordinatori dei gruppi
Ordinariamente, questo gruppo s’incontra il terzo sabato d’ogni mese dopo la S. Messa vespertina a partire dal mese d’ottobre per la formazione e programmazione.

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 Azione Cattolica
 


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PER LA CHIESA E PER LE CITTÀ.
INSIEME!


Per la chiesa e per le città: questo è il motto che sabato 31 Gennaio ha visto riuniti tutti i settori dell’ A. C. nella parrocchia dei Sacri Cuori per rinnovare l’adesione con la consegna delle tessere alla presenza del nostro parroco don Carmine De Franco.
E’ stato bello incontrarsi, pregare, cantare e fare festa.
Abbiamo messo insieme le testimonianze di un adulto, di un giovane, di un giovanissimo e ...

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LA PACE PATRIMONIO DELL’UMANITA’

Sabato 19 gennaio alle ore 15,30 i gruppi di catechismo della parrocchia dei Sacri Cuori ed alcuni gruppi della parrocchia di San Girolamo si sono dati appuntamento in largo S. Girolamo per partecipare alla marcia della pace, organizzata dall’Azione Cattolica. Giovani, bambini, genitori, responsabili dei

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Breve messaggio della Presidente
per l'anno associativo della A.C. della Parrocchia dei Sacri Cuori di Castrovillari


Oggi 4 ottobre festa di San Francesco D’Assisi, inizia l’anno associativo nella nostra parrocchia. Si è scelto questo giorno perché San Francesco è il nostro patrono. In questo triennio dobbiamo tenere presenti tre temi che ci sono stati consegnati da Papa Giovanni Paolo II a Loreto. Essi sono: contemplazione, comunione e missione. Questo è l’anno della contemplazione e della sequela, seguire Gesù Cristo con l’obiettivo di chi si mette in viaggio e vuole contemplare il volto del Risorto. Un saluto va innanzitutto al Parroco assistente parrocchiale, ai giovani, agli adulti e agli acierrini. Ai giovani, affinchè possano vedere sempre più Gesù Cristo come punto di riferimento e da contemplare; agli adulti che con la loro esperienza e maturità possano essere autentici testimoni di Gesù Cristo nel gruppo e in associazione; un caro saluto va anche agli acierrini che, pur non essendo presenti ma rappresentati dai loro educatori sono la cellula vitale della Chiesa.Voglio concludere questo questo messaggio dicendo che: “non si educa solo con quello che si è ma con quello che si fa”. Fedeli al messaggio educativo, “Non abbiate paura è Risorto”, auguro buon anno associativo a tutti.
 

AZIONE CATTOLICA PARROCCHIALE
Un cenno per non dimenticare e proseguire
in avanti con gioia sul tracciato del Santo Padre
Giovanni Paolo II
 

 » Veglia per l'inizio dell'anno associativo AC 2005-2006
In questo non breve periodo della sua storia, l’A. C. I. ha portato a maturazione copiosi germi di idee-forze che hanno contribuito a rinnovare il fervore spirituale e lo slancio di schiere numerose di membri attivi della Chiesa e di molte comunità cristiane. L’A.C.I. dopo il Concilio Vaticano II, in spirito di servizio, si presenta alla coscienza della comunità civile ed ecclesiastica del Paese, intensificando la propria presenza missionaria ed asserendo così la propria attualità perché “ministra del Vangelo” “mandata” e “serva” per la vita degli uomini. Le vicende dell’ A.C.I. in questi ultimi anni si sono intrecciate con la dinamica della vita ecclesiale, riscoprendo così la propria vocazione originaria: esistere ed operare per l’evangelizzazione, ritrovando in ciò, con chiarezza, il proprio autentico volto. E all’interno di questo piano pastorale, in concomitanza con l’emergere del tema e del movimento di Evangelizzazione e promozione umana, l’A.C.I. è stata pure aiutata e stimolata a dare spessore e rilevanza storica alla sua scelta religiosa. Qui infatti “l’A .C. I trova il suo punto massimo di convergenza, di collaborazione piena e di testimonianza nella vita della Chiesa in Italia”. Si è andato così via via specificando il suo impegno: promuovere evangelizzando. Perseguendo il compito affidatole, l’A.C. intende qualificare e specificare la propria tensione missionaria, operando in special modo su un duplice fronte: nel compito pastorale di concostruttori della Chiesa locale e delle comunità parrocchiali; nel formare famiglie capaci di riscoprire continuamente e di testimoniare la forza creatrice del Sacramento che la costituisce, segno originale della presenza del Signore tra tutti gli uomini. E’ bene che l’associazione si configuri come parrocchiale: A.C.P. “Sacri Cuori”. Ciò non impedisce rapporti d’interscambio e di linee programmatiche con altre associazioni presenti sul territorio cittadino. Avendo notata la precarietà in cui si trova l’associazione, è bene che il consiglio s’incontri, per un po’ di tempo, alla presenza del Parroco. E’ opportuno che l’azione formativa dell’A.C.P. venga considerata distinta dalla catechesi ordinaria. Attualmente l’A.C. conta pochi soci in tutti i settori. Vogliamo proprio sperare che per il futuro, con l’aiuto di Dio, possa essere secondo le aspettative della Chiesa. I Vescovi della Calabria raccomandano a tutti di seguire vivamente la pastorale ordinaria ed unitaria, con i suoi momenti di liturgia, di formazione, di comunione, di comunicazione e di impegno verso il territorio. “Raccomandiamo anche che i differenti aspetti e tutte le attività della vita cristiana ed ecclesiale debbano essere ricondotti a questi momenti basilari. Ribadiamo infatti il valore della crescita comunitaria, prima ancora che associativa, e della testimonianza che paga di persona, prima ancora delle forme associative organizzative. Sulle aggregazioni non parrocchiali, parallele o affiancate a quelle parrocchiali, desideriamo pronunciare una parola ugualmente chiara: devono essere integrate nella pastorale parrocchiale ordinaria e non so possono sostituire ad essa, come se fossero alternative. In ogni caso, ricordiamo il valore dell’Azione Cattolica, come strumento associativo, che raccomandiamo in maniera preferenziale”. Una preferenza che impone ad ogni membro dell’associazione spirito di collaborazione e responsabilità di fronte alle innumerevoli esigenze della realtà socio-culturale-religiosa del momento in cui l’uomo, più che professarsi ateo, diceva Paolo VI, è indifferente ai valori dello spirito. Quel che preoccupa di più è che proprio i cristiani vivono una fede disgiunta dalla prassi che esprime il contenuto della fede professata con le labbra. Oggi, quindi, la Chiesa è chiamata ad evangelizzare se stessa. A distanza di tempo Giovanni Paolo II, nella Tertio Millennio Adveniente, individua coraggiosamente “tra le varie forme di antitestimonianza e di scandalo” da parte dei cristiani2 (n. 33), l’indifferenza religiosa, una religiosità vaga, disimpegnata, la mancanza di effettiva incidenza pratica e sociale della fede degli “stessi figli della Chiesa”3 (n. 33). L’A.C., essendo un’associazione composta da cristiani fedeli laici in stretta collaborazione con i Pastori di anime, per offrire il massimo aiuto nell’esercizio pastorale, per la realizzazione della Civiltà dell’Amore, terrà sempre in massima considerazione la parola del magistero, soprattutto quello del Santo Padre che aiuta, oltretutto, a dare un orientamento più ecclesiale al suo particolare carisma. “È fondamentale, al riguardo, che ogni movimento si sottoponga al discernimento dell’Autorità ecclesiastica competente. Per questo nessun carisma dispensa dal riferimento e dalla sottomissione ai pastori della Chiesa. Con chiare parole il Concilio scrive: “Il giudizio sulla loro (dei carismi) genuinità e sul loro esercizio ordinato appartiene a quelli che presiedono nella Chiesa, ai quali spetta specialmente, non di distinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono (cfr. ITs 5,12; 19,21)” (Lumen gentium, 12). Questa è la necessaria garanzia che la strada che percorrete è quella giusta! Nella confusione che regna nel mondo d’oggi, è così facile sbagliare, cedere alle illusioni. Nella formazione cristiana curata dai movimenti non manchi mai l’elemento di questa fiduciosa obbedienza ai vescovi, successori degli Apostoli, in comunione con il Successore di Pietro! Conoscere i criteri di ecclesialità delle aggregazioni laicali, presenti nell’esortazione apostolica Christifideles laici (cfr. n. 30). Vi chiedo di aderirvi sempre con generosità e umiltà inserendo le vostre esperienze nelle Chiese locali e nelle parrocchie, e sempre rimanendo in comunione con i pastori e attenti alle loro indicazioni”. Siamo figli di Dio, pensati e creati come esseri in relazione. Riconoscere l’altro e rispettarlo è pertanto essenziale. Questa consapevolezza fa sì che nella nostra esperienza di soci di A.C. ci apriamo alle esigenze, ai sentimenti, ai pensieri dei nostri simili con spirito di tolleranza e di accoglienza gratuita, senza pregiudizi di alcun tipo. Educandoci agli atteggiamenti di continuo confronto con l’altro, sviluppiamo il senso dell’interdipendenza e possiamo realmente partecipare alla costruzione di un mondo riconciliato, fondato sulla pace, sullo sviluppo sociale, culturale ed economico di ogni popolo. L’Azione Cattolica è presente e opera attivamente nella Diocesi di Cassano Ionio sin dal suo nascere, basta scorrere i Bollettini, organo ufficiale della Diocesi. E’ stata tenuta sempre in alta considerazione dai vescovi e dal Clero, specie nel periodo pastorale del Venerabile Pastore Mons. Raffaele BARBIERE.

Il Santo Padre, Giovanni Paolo II, nel messaggio agli Assistenti dell’A. C. I, mentre esalta il ruolo della Parrocchia, la indica all’A. C., come luogo di formazione e dove esprimere il suo particolare carisma in comunione, naturalmente, con il Vescovo e il Parroco:
1. Sono lieto di salutarvi in questa occasione, che vi vede radunati a Roma per il Convegno nazionale sul tema: "Fare nuova l'Azione Cattolica in Parrocchia". Un particolare saluto rivolgo all'Assistente Generale, mons. Francesco Lambiasi, e alla Presidente Nazionale, dottoressa Paola Bignardi. Voi state riflettendo in questi giorni su come l'Azione Cattolica può contribuire, all'inizio del nuovo millennio, a ridisegnare il volto della parrocchia, struttura-base del corpo ecclesiale. L'esperienza bimillenaria del Popolo di Dio, come è stato del resto autorevolmente ribadito dal Concilio Vaticano II e dal Codice di Diritto Canonico, insegna che la Chiesa non può rinunciare a strutturarsi in parrocchie, comunità di credenti radicate nel territorio e collegate tra di loro attorno al Vescovo nella rete della comunione diocesana. La parrocchia è la "casa della comunità cristiana" a cui si appartiene per la grazia del santo Battesimo; è la "scuola della santità" per tutti i cristiani, anche per coloro che non aderiscono a determinati movimenti ecclesiali o non coltivano particolari spiritualità; è il "laboratorio della fede" in cui vengono trasmessi gli elementi basilari della tradizione cattolica; è la "palestra della formazione", dove si viene educati alla fede ed iniziati alla missione apostolica. Tenendo conto dei rapidi cambiamenti che caratterizzano questo avvio di millennio, è necessario che la parrocchia avverta più forte il bisogno di vivere e testimoniare il Vangelo, intessendo un dialogo proficuo con il territorio e con le persone che vi risiedono o vi trascorrono una parte significativa del loro tempo, riservando particolare attenzione a quanti vivono nel disagio materiale e spirituale e sono in attesa di una parola che li accompagni nella loro ricerca di Dio. 2. Il legame tra la parrocchia e l'Azione Cattolica Italiana è da sempre molto stretto. Nelle comunità parrocchiali l'Azione Cattolica ha anticipato in modo capillare e con intuito profetico l'aggiornamento pastorale del Concilio e ne ha accompagnato nel corso degli anni il cammino di attuazione. Ha portato nella parrocchia la sensibilità e le istanze di quanti risentono, nella fatica del vivere di ogni giorno, i riflessi di quel cambiamento che tocca in vario modo ogni persona, prima ancora che le comunità, e interessa gli ambienti di vita prima che l'organizzazione della pastorale. Molto resta ancora da compiere. A quarant'anni dal suo inizio, il Vaticano II continua ad essere "una sicura bussola" per orientare la navigazione della barca di Pietro (cfr Novo millennio ineunte, 57) e i documenti conciliari rappresentano "la porta santa" che ogni comunità parrocchiale deve attraversare per entrare non solo cronologicamente ma soprattutto spiritualmente nel terzo millennio dell'era cristiana. Sono certo che l'Azione Cattolica non farà mancare all'indifferibile opera di rinnovamento delle parrocchie l'apporto di una quotidiana testimonianza di comunione; sarà pronta a prestare il proprio servizio nella formazione di laici maturi nella fede, portando in ogni ambiente l'ardore apostolico della missione. Una spiritualità di comunione, vissuta con il Vescovo e con la Chiesa locale: ecco il contributo che l'Azione Cattolica Italiana può dare alla comunità cristiana. A questo proposito mi piace richiamare quanto scrivevo nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte: "Prima di programmare iniziative concrete occorre promuovere una spiritualità della comunione, facendola emergere come principio educativo in tutti i luoghi dove si plasma l'uomo e il cristiano, dove si educano i ministri dell'altare, i consacrati, gli operatori pastorali, dove si costruiscono le famiglie e le comunità. Spiritualità della comunione significa innanzi tutto sguardo del cuore portato sul mistero della Trinità che abita in noi e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli che ci stanno accanto" (n. 43). 3. Solo un'Azione Cattolica rinnovata può contribuire a rinnovare la parrocchia. Accompagnate perciò, carissimi Assistenti, l'Associazione nel cammino di rinnovamento lucidamente prospettato e coraggiosamente intrapreso dall'ultima Assemblea nazionale. Sostenetela con il vostro ministero presbiterale, perché il "coraggio del futuro" e la "fantasia della santità", che lo Spirito del Signore non farà certamente mancare ai responsabili e agli aderenti, la rendano sempre più fedele al proprio mandato missionario. Vi esorto a contribuire, con la fecondità del vostro ministero sacerdotale, alla promozione di una vasta e capillare opera educativa, che favorisca l'incontro tra la freschezza del Vangelo e la vita spesso insoddisfatta e inquieta di tante persone. Per questo occorre assicurare all'Associazione responsabili, educatori e animatori ben formati, e suscitare figure laicali capaci di forte slancio apostolico, che rechino in ogni ambiente l'annuncio del Vangelo. In tal modo l'Azione Cattolica potrà riesprimere il proprio carisma di Associazione scelta e promossa dai Vescovi, mediante una collaborazione diretta e organica con il loro ministero per l'evangelizzazione del mondo attraverso la formazione e la santificazione dei propri aderenti (cfr Art. 2 Statuto). In occasione della XI Assemblea nazionale della vostra Associazione, ho avuto modo di sottolineare come un autentico rinnovamento dell'Azione Cattolica sia possibile mediante "l'umile audacia" di fissare lo sguardo su Gesù, che fa nuove tutte le cose. Solo mantenendo gli occhi rivolti verso di Lui, si è in grado di distinguere ciò che è necessario da quanto invece non lo è. A voi chiedo di assumere per primi questo sguardo contemplativo per rendere testimonianza della novità di vita che ne scaturisce a livello personale e comunitario. L'indispensabile rinnovamento strutturale e organizzativo sarà il risultato di una singolare "avventura dello Spirito", che comporta la conversione interiore e radicale delle persone e delle associazioni ai vari livelli: parrocchiale, diocesano e nazionale. 4. Al servizio di questo impegno formativo e missionario ponete, carissimi, le vostre migliori energie: la sapienza del discernimento spirituale, la santità della vita, le varie competenze teologiche e pastorali, la familiarità di relazioni semplici e autentiche. Nelle associazioni diocesane e parrocchiali siate padri e fratelli capaci di incoraggiare, di suscitare il desiderio di un'esistenza evangelica, di sostenere nelle difficoltà della vita i ragazzi, i giovani, gli adulti, le famiglie e gli anziani. Abbiate a cuore l'educazione di personalità cristiane forti e libere, sapienti e umili, in grado di promuovere una cultura della vita, della giustizia e del bene comune. Il Papa vi è vicino e vi incoraggia a non perdervi d'animo, soprattutto quando, dovendo contemperare il servizio di Assistente con altri incarichi in Diocesi, vi capita di sperimentare la fatica e la complessità di un tale ministero. Siatene certi: l'essere Assistenti dell'Azione Cattolica, proprio per la singolare relazione di corresponsabilità insita nell'esperienza stessa dell'Associazione, costituisce una sorgente di fecondità per il vostro lavoro apostolico e per la santità della vostra vita. Desidero, infine, cogliere questa occasione per invitare tutti i presbiteri a "non aver paura" di accogliere in parrocchia l'esperienza associativa dell'Azione Cattolica. In lei, infatti, potranno trovare non solo un valido e motivato sostegno, ma una vicinanza e un'amicizia spirituale, insieme alla ricchezza che proviene dalla condivisione dei doni spirituali d'ogni componente della Comunità. Affido questi auspici, come pure quelli che ciascuno di voi porta nel cuore, all'intercessione di Maria, Madre della Chiesa, ed imparto di cuore a voi e a tutti i presbiteri, che con voi esercitano il ministero di Assistente dell'Azione Cattolica nella Chiesa Italiana, la mia Apostolica Benedizione.
AD OGNI MEMBRO DELL’A.C.P.
Questo documento, soprattutto il messaggio del Papa, il documento della XII assemblea nazionale dell’A.C., ti devono accompagnare per tutto l’anno associativo: li mediti, ne vivi il contenuto insieme agli educatori ai quali devi rispetto e obbedienza come a fratelli e sorelle maggiori e collaboratori del Parroco, tenendo come punto di riferimento l’assistente ecclesiastico che coincide con il Parroco per quanto concerne la formazione spirituale.
Durante l’anno associativo è necessario che tu faccia riferimento ai seguenti documenti: La parola di Dio perché ti sia di luce e guida certa nel tuo cammino di formazione; allo statuto dell’A. C. I. perché tu possa conoscere la struttura dell’associazione, le finalità che si propone, il suo particolare carisma e farne anche motivo di attenda riflessione; ai documenti del Concilio, del magistero ordinario e straordinario della Chiesa e della presidenza dell’A.C.I sia nazionale sia diocesana.
Come membro della primaria benemerita A. C. I., dopo che hai preso atto del messaggio del Santo Padre agli Assistenti, collaborare con il Parroco per il bene della comunità, diventa per te motivo di gioia. Partecipare alla santa Messa in maniera attiva, darsi dei tempi di preghiera personale, vivere il sacramento della riconciliazione ecc. … diventa una ragione di vita. Scoprirai che L’A.C. è una vera palestra di formazione integrale della persona.

1. Cf. C.E.C. “Varcheranno la porta ed usciranno per essa”. (Mi 2,12).
2. Cf. Giovanni Paolo II, Tertio Millennio adveniente, n. 33.
Id. n. 36.
3. Discorso di Giovanni Paolo II all’Incontro Mondiale dei Movimenti, Roma,
30.5.1998.
4. Vita Diocesana – Bollettino Eucaristico, Anno 54, n. 1, novembre ’74.
5. Id., anno 57, n.1, marzo ’78, p. 94
6. Id., anno 59, n. 1, luglio ’79 – maggio ’89, pp. 73-89, precedenti e ss.
7.Testo su movimenti e gruppi ecclesiali
8. Messaggio del Santo Padre agli Assistenti dell’A. C. I., Dal Vaticano, 19 febbraio 2003
 

Sac. Carmine DE FRANCO
Parroco
 

 Azione Cattolica Parrocchiale - Elenco Aderenti 2005


 

 

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 A.G.E.S.C.I. 1955 - 2005
A G E S C I
Cv. 1, di cuore, buon compleanno da Parroco
e dalla comunità dei Sacri Cuori.
1955-2005

DAL VOSTRO BALAOO

Cari lupetti, vi voglio veramente bene, vi auguro un anno ricco di momenti fatti di nuove e belle esperienze per arricchire la vostra gioia di essere scout, ricordando giorno dopo giorno l’invito di Gesù: Vieni seguimi...

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 GRUPPO SCOUT 2006

Amore per il servizio
e il sacrificio fino all’eroismo


 Francesco Gaetani, il 1955 riuscì, con non pochi sacrifici, ad organizzare a Castrovillari il primo gruppo A.S.C.I.(Associazione Scout Cattolici Italiani) che battezza con il nome di Cv1(Castrovillari 1). Il 1974, avviene la fusione fra l’A.S.C.I. e l’A.G.I. dando vita all’A.G.E.S.C.I.
Questa associazione, ben strutturata al suo interno, è nata con la Chiesa del “Sacri Cuori”, anche se il titolo dell’epoca era ancora “S. Giuliano in S. Lucia”. Questa associazione, guidata amorevolmente dalla Comunità Capi e curata dall’Assistente Ecclesiastico che ha coinciso sempre con il Parroco e quindi il primo è stato D. Carmine Donadio, per un breve periodo da D. Attilio Fuscaldi, D. Dalvatore Di Marco e ora l’attuale Parroco.
L’A.G.E.S.C.I. per l’intera comunità di Castrovillari è un dono di Dio. È un ambito nel quale, anche se attraverso naturali difficoltà e comprensibili disagi, ogni figlio di questa città ha avuto e ha, come in ogni altro gruppo ecclesiale, l’opportunità di crescere spiritualmente ed umanamente, attingendo gli insostituibili valori cristiani; ad ognuno viene data la possibilità di formarsi integralmente. Purtroppo, in questi ultimi anni, si è riscontrato che è stata data assai importanza all’azione e si è dato poco tempo alla formazione. Ciò ha comportato un calo del senso di Chiesa intesa come ambito nel quale ognuno realizza integralmente se stesso come cristiano, e quindi una perdita del senso del “bene comune”. Si è accentuata la difficoltà a collaborare, a spendersi, insieme ad altri, per qualcosa che può essere utile a tutti. In questo contesto, la Parrocchia intende impegnarsi affinché, attraverso la vita associativa, si aumenti la rete di comunicazione, di conoscenza reciproca e di dialogo, per un cammino capace di coinvolgere, ancora oggi, tanta gente sulla strada della partecipazione, della pienezza di vita, della responsabilità.
Nasce quindi la necessità di educare al valore della partecipazione intesa in primo luogo come coscienza del proprio “appartenere ad una comunità più ampia della famiglia e della"città”che è la Chiesa, popolo santo di Dio. Avendo chiari questi motivi occorre fare chiarezza sugli atteggiamenti concreti da perseguire affinché ogni membro si trovi non solo a “parlare” ma a “fare esperienza” di partecipazione. L’ideatore dello scoutismo è Robert Baden Powel che ha sempre visto nello spirito la ricchezza e la forza dell’uomo e nella religiosità un talento da riconoscere e sviluppare se si vuole ottenere la crescita armonica della persona. Nel libro dei CAPI, R.B.P. traccia il fine dello Scoutismo: “lo scopo dell’educazione Scout è quello di migliorare le qualità dei nostri futuri cittadini, specialmente per quanto riguar da il carattere e la salute, di sostituire l’egoismo con il servizio,rendere i giovani individualmente efficienti, sia nel fisico, che nel morale, al fine di utilizzare questa efficienza al Servizio del prossimo”. Un programma, che prende tutta la persona: fisico, spirito e anima e ne sviluppa la personalità per farne un buon cittadino. Lo Scoutismo, come ogni altro ambito ecclesiale, è la scuola che forma le coscienze, ponendo le basi attraverso l’azione mirata, saggia, prudente, guidata dall’Assistente Ecclesiastico, per un futuro inteso come “civiltà dell’amore”. Espressione tanto cara a Giovanni Paolo II, che indica un passaggio di qualità, oltre che di età, verso il terzo millennio. Lo Scoutismo propone un “tipo di uomo” che ha in sé, come dono di Dio, i mezzi del proprio sviluppo, capace di creare e costruire, aperto alla scoperta del mondo dell’altro, del trascendente, libero e responsabile della propria crescita globale (spirito e corpo). La fede cristiana assume tutti questi elementi, l’illumina e li riconosce come suoi. Quando ciò avviene, essi divengono segno e strumenti del progetto di salvezza realizzato dal padre nel Figlio. Allora lo scoutismo può diventare luogo di una autentica rivelazione di Gesù Cristo Signore. I Capi cattolici vivono la loro ricerca ed il loro impegno cristiano camminando insieme agli Scouts. Condividendo la loro storia essi offrono agli Scouts condizioni per far nascere una comunità nella quale la parola di Dio sia conosciuta, accolta, vissuta e celebrata. Questo impegno è realizzato in collaborazione con Sacerdoti disposti a condividere questa strada con l’apporto specifico del loro ministero nella Chiesa. La spiritualità Scout, vissuta nella fede, appare in piena luce cristiana ed ecclesiale. La Comunità Scout Cv 1 dei “Sacri Cuori” si distingue per la sua sincera appartenenza e comunione con la Chiesa. Ogni membro del Cv 1 sente più forte il bisogno di essere testimone esemplare di Cristo, con una vita improntata al servizio, al sacrificio fino all’eroismo come si addice ai figli spirituali di R. B. Powell. I Capi sono chiamati a vivere il carisma dello Scoutismo all’interno del branco e reparto. Per assolvere dignitosamente al loro delicato compito, quasi missionario, è necessario che i capi sentano l’urgenza di frequentare corsi di aggiornamento, convegni formativi per dare il meglio di sé a favore del gruppo. Lo Scoutismo è, come già detto, essenzialmente momento e luogo di formazione e d’informazione delle coscienze secondo valori veri ed inalienabili che solo dal Vangelo, dai documenti del magistero della Chiesa possono essere attinti. Infine, è bene tener presente un pensiero dei nostri Vescovi: “Raccomandiamo vivamente a tutti di seguire la pastorale parrocchiale “ordinaria” ed “unitaria”, con i suoi momenti di liturgia, di formazione, di comunione, di comunicazione e di impegno verso il territorio. Ricordiamo anche che i differenti aspetti e tutte le attività della vita cristiana ed ecclesiale devono essere condotti a questi momenti basilari. Ribadiamo infatti il valore della crescita comunitaria, prima ancora che associativa, e della testimonianza che paga di persona, prima ancora delle forme organizzative. Sulle aggregazioni non parrocchiali, parallele o affiancate a quelle parrocchiali, desideriamo pronunciare una parola ugualmente chiara: devono essere integrate nella pastorale parrocchiale ordinaria e non si possono sostituire ad essa, come se fossero alternative. La parrocchia riconosce nei movimenti la ricchezza, lo slancio, la capacità di rinnovamento, la radicalità e la volontà di dedicarsi a una causa; si apre cordialmente a questa ventata di aria fresca che lo Spirito Santo suscita all’interno delle comunità cristiane, ma al tempo stesso non può rinunciare alla sua identità di casa comune che offre a tutti la possibilità di una appartenenza ecclesiale che esige come condizione sola ed esclusiva di essere battezzati e di professare la fede cattolica. Per questo la parrocchia salva se stessa non rendendosi simile a questo o quel movimento particolare, ma proprio accettandoli tutti e non assimilandosi a nessuno. La comunità-parrocchia non si definisce perché realizza una serra, ma perché copre un territorio. L’unico biglietto d’ingresso è il battesimo, la destinazione è il mondo”.
A questo pensiero aggiungo quello autorevole del Santo Padre inviato all’Assistente generale, Mons. Diego Coletti, in occasione del consiglio generale Agesci per il XXV anniversario
di fondazione dell’Associazione: “...mi unisco spiritualmente a tutti i partecipanti all’incontro, facendo pervenire un cordiale messaggio alla benemerita famiglia delle Guide e degli Scout Cattolici italiani, ispirato da sentimenti di stima e di affetto. Ricordare venticinque anni di storia costituisce un motivo di ringraziamento a Dio per il cammino percorso ed un’occasione propizia per un bilancio dell’esperienza accumulata. Mi piace richiamare qui quanto ebbi a scrivere in occasione della Route nazionale del 2 agosto 1997 che, cioè, ogni membro dell’Agesci deve guardare avanti e “come una sentinella scrutare l’orizzonte per discernere tempestivamente le frontiere sempre nuove verso cui lo Spirito del Signore vi chiama”
(Messaggio all’assistente Ecclesiastico Generale dell’Agesci, 2 agosto 1997: L’Osservatore Romano, 10 agosto 1997, p. 4). Mi rivolgo a voi, carissimi Capi e responsabili, Guide e Scuot, per ricordare che la prima frontiera verso cui tendere è la nuova evangelizzazione. Con il vostro inconfondibile stile e con il vostro specifico metodo educativo, annunciate sulle strade del mondo la verità del Vangelo mediante la fedele adesione a Cristo e al suo eterno messaggio di salvezza. Occorre, a tal fine, saper coniugare l’amicizia con Lui e la fedeltà alla sua parola con lo sforzo di comprendere le situazioni reali in cui si trova la gioventù d’oggi. Si delinea così per la vostra famiglia associativa un altro traguardo da raggiungere: è la cosiddetta “sfida educativa”, espressione a voi familiare. Anche da questo punto di vista, il metodo scuot mostra la sua peculiare genialità e la sua attualità, perché i percorsi educativi e gli itinerari di formazione alla fede e alla vita diventano oggi sempre più complessi. Essi richiedono da parte degli educatori una preparazione sempre più qualificata e pertinente. In particolare, occorre saper ascoltare e coinvolgere la persona in crescita, invitarla ad accogliere una proposta chiara e forte, capace di far appello alla sua libertà ed alla sua coscienza critica. Carissimi Capi Educatori ed Assistenti Ecclesiastici, non abbiate timore di proporre ai giovani i grandi ideali, poiché lo Scoutismo è palestra per l’allenamento alle virtù difficili. Dinanzi agli occhi dei ragazzi e delle ragazze che incontrate ponete la figura del Cristo: il suo eroismo e la sua santità. E voi, in qualità di Capi e Responsabili, non mancate mai di essere per loro di esempio, di sostegno e di valido incoraggiamento. Altro obiettivo a cui mirare è quello di un mondo più umano, più giusto e più sereno, alla cui edificazione lavorare insieme con tutte le forze sane della società. È, questa, una sfida che possono adeguatamente affrontare solo uomini e donne consapevoli e liberi, illuminati dal Vangelo, formati alla partecipazione attiva e alla responsabile condivisione in campo civile. In questo contesto, si presenta oggi, con drammatica attualità, la necessità di educare la gioventù alla pace. So che, in merito, le Guide e gli Scout Cattolici italiani operano con lodevole sensibilità e possono iscrivere al loro attivo un’azione assidua ed incisiva a favore della “cultura della pace” e della “civiltà dell’amore”. Ecco delineate tre frontiere, tre mete da perseguire: l’evangelizzazione, la sfida educativa e la costruzione di un mondo di pace. Nel vostro Patto Associativo sono evidenziate alcune preziose indicazioni per raggiungerle... Vi guidi e vi accompagni nel vostro quotidiano itinerario la vergine della Strada. Vi protegga San Giorgio, Patrono della vostra Associazione. E vi sia di conforto la Benedizione Apostolica che vi dò di cuore, volentieri estendendola a tutti i membri dell’Associazione ed alle rispettive famiglie”.

Tutti gli altri gruppi Scout presenti sul territorio di Castrovillari, per vari naturali vicissitudini anche provvidenziali, sono figli del Cv1, anzi, ne sono la sua emanazione e quindi la propria casa madre.

IL PARROCO
Sac. Carmine DE FRANCO

 

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 Rinnovamento nello Spirito Santo

LO SPIRITO SANTO E’ LA NOSTRA FORZA

“In ogni Diocesi fare costante riferimento al Vescovo,
secondo le esigenze della comunione ecclesiale;
osservare fedelmente le norme liturgiche
ed evitare comportamenti
inclini al sensazionalismo e miracolismo”1.

Al Rinnovamento nello Spirito Santo, come ad ogni altro gruppo ecclesiale, che vive di fatto in questa dimensione,viene chiesto di esprimere nella prassi il proprio carisma, quello che lo caratterizza all’interno della Comunità, avvertendo l’urgenza di essere a servizio gli uni degli altri in Cristo. Il Signore ricorda ed ammonisce: “da come vi amerete vi riconosceranno miei amici”. Specialmente in questo particolare momento storico, in cui i valori veri: quelli della solidarietà, tolleranza, accoglienza, servizio, ecc… vengono soffocati dall’egoismo, siamo chiamati, oltre che al massimo equilibrio, ad amare e servire il fratello alla maniera del samaritano. Insomma, a scrivere oggi con la vita la propria storia
secondo la sapienza del Padre come Chiesa. È vero, è un periodo dalle tinte un po’ fosche, ma non mancano orizzonti di luce che possiamo estenderli, offrendo ad ogni fratello sentimenti di speranza in un futuro nel quale ogni uomo si possa vedere rispettato per quello che è: figlio di Dio. Il Rinnovamento nello spirito Santo, per fare tutto questo, ha bisogno di curare prima l’interno del gruppo e guarirlo da sterili forme di protagonismo e da sentimenti contrari al suo stato, tenendo particolarmente presente la Parola del Signore: “Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca: ma piuttosto parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della Redenzione. Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malvagità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo”.3mQuando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi; anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Lavatevi, purificatevi, togliete dalla mia vista il male delle vostre azioni.Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia…”4. Mentre godete della fraterna stima e riconoscenza, venite esortati a sentirvi corresponsabili della crescita umana, civile e spirituale della Comunità, che è parte significativa, sotto tanti aspetti, della cara gente di Calabria, la quale ha il diritto di sentirsi amata e sostenuta affinché possa continuare a vivere momenti sempre più esaltanti della sua storia. Aiutiamola a mostrare il suo vero volto: quello dell’accoglienza, della solidarietà, soprattutto la sua fede bimillenaria, ben radicata nel cuore dei suoi figli; a riscoprire le sue ricchezze naturali, uniche al mondo, ma soprattutto il suo altrettanto unico patrimonio culturale, storico, che affonda le sue radici, specialmente quelle cristiane, nel suo passato glorioso, i cui segni sono ancora vivi nei gesti (interessanti sotto il profilo antropologico), nella sua religiosità popolare che certamente va orientata all’unico ed essenziale punto di riferimento che è Gesù Cristo, Signore, unico Salvatore. Quindi, questa nostra terra di Calabria, al di là del male presente qui come in ogni altra parte di Italia, possiede uomini sapienti e saggi. Fatevi servire e guidare nelle cose che riguardano Dio. D’altronde questo è il compito di ogni sacerdote, pastore di anime. Egli, infatti: “preso fra gli uomini, viene educato e costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati: siate, quindi in mezzo agli altri uomini come fratello in mezzo ai fratelli”5. Abbiamo già meditato più strettamente sulla figura di Gesù Cristo, dando risposta alla domanda che Egli stesso rivolse alla Chiesa nascente: “ma voi chi dite che io sia?”6. Secondo la famosa affermazione di S. Paolo: “nessuno può dire: “Gesù è il Signore se non sotto l’azione dello Spirito Santo”7, abbiamo risposto anche noi: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente; tu sei il Signore, il Risorto l’unico Salvatore del mondo. “Ed effettivamente è così: senza lo Spirito Santo, della cui voce vogliamo essere costantemente in ascolto, Gesù rimane un personaggio storico, anche se il più grande, magari un capo carismatico, il maestro della più alta moralità, ma è con lo Spirito Santo che Egli è il Risorto, il Vivente”8. A questo proposito dobbiamo prendere atto che “ L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5). Ma – continua così l’altro apostolo, Giovanni – “quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!” (1 Gv 3,1). È lo spirito che ci attesta che siamo figli di Dio. È Lui che, abitando nei nostri cuori, ci dà il diritto di rivolgerci a Dio e di gridare “Abbà, Padre!” (Cfr. 8,15-16). Nella confessione di fede ci rivolgiamo così al Signore: “ Noi in Calabria, dobbiamo scoprire di più il Tuo e nostro Padre… Quando non vediamo Dio come Padre c’inventiamo i padroni, ci consegniamo ai maghi, abbiamo paura dell’occhio degli altri, non assumiamo la nostra vita come una trama d’amore, non cogliamo le prove come correzione e ci lasciamo imprigionare dal freddo fatalismo che, diffusamente, chiamiamo destino… Credere al Padre ci chiede una religione nuova, non quella della formalità ma quella del cuore, non quella dei miracolismi o dei sensazionalismi emotivi, delle apparizioni o visioni, spesso cercate, se non inventate, ma quella del sì all’Amore, dell’esperienza interiore in spirito e verità”9. È da tener presente che la Sacra Scrittura è Dio presente in mezzo a noi ed è, a mio modesto parere, gravemente errato aprirla a caso, leggere e tirare delle conclusioni di vita dal messaggio del primo versetto che capita di leggere senza considerare il contesto storico-geografico e averne presente l’intero messaggio. Dato che questo sistema è usato dal R.n.S., si tenga presente che “Però, dovendo la Sacra Scrittura deve essere letta e interpretata con l’aiuto dello Spirito Santo, mediante il quale è stata scritta, per ricavare con esattezza il senso dei Sacri Testi, si deve badare con non minore diligenza al contenuto e alla unità di tutta la Scrittura, tenuto debito conto della viva Tradizione di tutta la Chiesa e della analogia della Fede”10.
______

1. C.E.I., 2 febbraio 1996.
2. Gv 13,34-35.
3. Ef 4,29-32.
4. Is 1,15-17.
5. Eb 5,1.
6. Lc 9,20.
7. Cor 12,3.
8. A. CANTISANI, Omelia della festa del Patrono, 1998 da la “Comunità
nuova”, Periodo Diocesano, Catanzaro-Squillace, anno XVII, n. 13, pag. 6-7.
9. C.E.C., Editoriale Progetto 2000, Cosenza, giugno ’98.
10. Dei Verbum, Cap. III, n. 12.
 

MEMBRI

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 Gruppo di Preghiera "S. Pio"

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UN EVENTO DI GRAZIA
In occasione del 50° anniversario di fondazione del Gruppo di Preghiera di S. Pio da Pietrelcina, “Madonna del Castello”, Mons. Domenico Crusco, Vescovo di S. Marco Argentano-Scalea e Amministratore Apostolico della diocesi di Cassano All’Ionio, ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica nella Chiesa dei Sacri Cuori. Hanno concelebrato il Sac. Carmine De Franco, ...

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 Gruppo Missionario
GRUPPO MISSIONARIO “MADONNA DI FATIMA”

Il gruppo missionario è nato nella comunità dei Sacri Cuori per iniziativa di Suor Orlanda Bifano con il consenso accordo con il Parroco Sac. Carmine De Franco con il nome di “GRUPPO MISSIONARIO MADONNA DI FATIMA”.
Questo gruppo, di comune accordo con la Caritas parrocchiale e Fraternità di Misericordia, che perseguono, se pur in maniera diversa, gli stessi scopi,
ha il compito:
-Promuovere lo spirito di preghiera come forma e strumento missionario primario
-Animare l’ottobre missionario
-Promuovere lo spirito missionario nei diversi ambiti della comunità
-conoscere la realtà socio-religiosa per interventi mirati
-Promuovere l’adozione a distanza
-Adottare ogni anno un intervento umanitario in qualche aria più disagiata della terra.

Per l’anno 2005-2006 chiedo al gruppo d’impegnarsi per offrire aiuto alle Suore piccole operaie dei Sacri Cuori che opero in Albania con acquisto di materiale sanitario o altro per lo stesso scopo.

MEMBRI

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 Gruppo, Coro "Sacri Cuori "
ELENCO CORO SACRI CUORI

1. CASTROFINO CRISTINA
2. CERBINO PASQUALE
3. CERBINO FELICITA
4. CIRILLO CRISTINA
5. CIRILLO ELEONORA
6. CIRILLO BEATRICE
7. CURINO ANTONIO
8. GAZZANEO VALENTINA
9. IANNITELLI PAOLA
10. MAINIERI SILVIA
11. MANZO ROBERTA
12. MARTIRE ENRICO
13. MARTIRE VALENTINA
14. MILIONE VERONICA
15. ORLANDO FEDERICA
16. OTTATO MARINA
17. POLILLO ELISA
18. SARTORE GIUSEPPE
19. SENATORE FILOMENA
20. SERIO MARTA
21. UCCIERO MIMMA
22. VINCI ROSELLINA



 

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 Ministri Straordinari dell'Eucarestia e relative aree di missione

MINISTRI SRAORDINARI DELL’EUCARESTIA
e relative aree di missione (2015-2018)

 

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Gruppo Ostiario
OSTIARIO E’ COLUI CHE TIENE LE CHIAVI

L’ostiariato era uno degli ordini minori che venivano dati al seminarista, in ascesa al sacerdozio. Oggi, invece, è un ministero liturgico secondo lo spirito del Concilio Vat. II.
Ostiario, dal latino porta, cioè, è colui che tiene le chiavi per aprire e chiudere.
Nella Chiesa latina quest’ufficio di fiducia e di massima delicatezza, ha avuto sempre grande importanza.

Il compito dell’ostiario non è soltanto quello di chiudere e aprire puntualmente la chiesa, ma di accogliere i fedeli, curare il silenzio prima, durante e dopo le celebrazioni, salvaguardare l’arredo della chiesa, specialmente il cuore dell’aula liturgica che è l’area presbiterale con al centro l’altare.

Nella Chiesa dei Sacri Cuori in Castrovillari (Cs) l’ufficio di OSTIARIO è coperto dai fedeli

 Domenico BERGANTINO

 Giuliano DE LUCA

 Carmela VINCENZI in casi di necessita offrono la loro disponibilità

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Gruppo Liturgico
IL GRUPPO LITURGICO PARROCCHIALE  - BREVE NOZIONE
Il ministero del “Gruppo Liturgico”, anche se sotto altre forme e denominazioni e sempre esistito nella Chiesa, a seguito della riforma liturgica assume nella Chiesa cattolica un ruolo importante per la sensibilizzazione dei fedeli laici alla partecipazione e la preparazione delle celebrazioni liturgiche.
I Vescovi, nel documento "Eucaristia, comunione e comunità" (22/5/1983), sottolineano: "La Messa domenicale sia adeguatamente preparata, coinvolgendo sempre meglio gruppi di fedeli durante la settimana per la riflessione sui testi liturgici, particolarmente sulle letture della Scrittura" (n. 78). E nella nota pastorale "Il rinnovamento liturgico in Italia" (21/9/1983), e ancora: "Ogni comunità avrà modo di promuovere al suo interno la formazione di gruppi liturgici per la preparazione e l’animazione delle celebrazioni soprattutto quelle domenicali e delle feste più importanti" (n. 9). La sentita esigenza di una liturgia più coordinata che invita alla preghiera, alla meditazione e alla contemplazione del mistero esige la presenza di fedeli qualificati. Per questo "La preparazione pratica di ogni celebrazione liturgica si faccia di comune intesa fra tutti coloro che sono interessati rispettivamente alla parte rituale, pastorale e musicale, sotto la direzione del rettore della chiesa, e sentito il parere dei fedeli per quelle cose che li riguardano direttamente" (Principi e norme per l’uso del Messale Romano [PNMR], n. 73). Data la possibilità che offrono i testi liturgici come è riportato in PNMR: "Dal momento che è offerta un’ampia possibilità di scegliere le diverse parti della messa, è necessario che prima della celebrazione il diacono, il lettore, il salmista, il cantore, il commentatore, la schola, ognuno per la sua parte, sappiano bene quali testi spettano a ciascuno, in modo che nulla si lasci all’improvvisazione. L’armonica disposizione ed esecuzione dei riti contribuisce moltissimo a disporre lo spirito dei fedeli per la partecipazione all’Eucaristia". Da tutto ciò è fortemente richiesta, nella comunità, la presenza del GL affinché venga posto in evidenza che la liturgia è un’azione comunitaria:"Le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa, che è "sacramento dell’unità" (...). Perciò tali azioni appartengono all’intero corpo della Chiesa, lo manifestano e lo implicano; ma i singoli membri vi sono interessati in diverso modo, secondo la diversità degli stati, degli uffici e della partecipazione effettiva" (Sacrosanctum Concilium) n. 26). Questa comunità dei Sacri Cuori con discreto senso di ministerialità, i cui membri sono sufficientemente coscienti che la liturgia è partecipazione corale; che ha maturato il senso della reciproca collaborazione alla vita della Parrocchia e quindi della Chiesa, non dovrebbe incontrare difficoltà ad esprimere un GL capace, responsabile, competente ed attivo. Detto ciò, fanno parte del GL il Presbitero non tanto per l’aspetto tecnico, ma soprattutto teologico. Infatti, "Poiché nella sua Chiesa il vescovo non può presiedere personalmente sempre e ovunque l'intero suo gregge, deve costituire necessariamente dei gruppi di fedeli, tra cui hanno un posto preminente le parrocchie organizzate localmente e poste sotto la guida di un pastore che fa le veci del vescovo. (...) Per questo motivo la vita liturgica della parrocchia e il suo legame con il vescovo devono essere coltivati nell'animo e nell'azione dei fedeli e del clero (...)" (SC 42). Dunque, possono essere membri della GL tutti quei fedeli che in Parrocchia svolgono compiti legati alla liturgia: animatori della Parola di Dio (lettori, salmisti), animatori musicali (strumentisti, coristi, direttore del coro, solisti), coloro che prestano servizio nell’ambito dell’altare e nei riguardi del presidente della celebrazione (diaconi, accoliti, ministri straordinari della distribuzione dell’eucaristia, ministranti), coloro che si pongono a diretto servizio dell’assemblea (guida del canto assembleare, commentatore, ministri dell’accoglienza, incaricati per il riordino e le pulizie della chiesa) senza escludere l’assemblea.Questi fedeli laici, membri del GL, devono vivere a stretto rapporto con Parroco, aperti al servizio e a viverlo come vocazione, desiderosi di migliorare le celebrazione e i momenti di vita della comunità( eventi feste religiose ecc. …), disponibili alla formazione per ben programmare ed infine con spirito di umiltà disporsi ad esaminarsi e verificare l’operato per operare meglio.

MEMBRI
Sr Orlanda BIFANO • Maria Antonietta  • Maria Pia De Santis • Rosa Maria Bianco • Carmela Vincenzi • Salvatore Falabella, • Isa  Magnelli • Valentina Martire


Per l'aggiornamento e la formazione, s'incontra con il Parroco il terzo mercoledì dopo la S. Messa vespertina.

 

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 Gruppo Decoro

1988-NASCE IL GRUPPO DECORO

Il gruppo “Decoro” nasce spontaneamente nella parrocchia dei Sacri Cuori nel maggio del 1988.
Fu accolto dal parroco con gioia. Il desiderio fu di una catechista che accompagnava un gruppo di bambini alla prima comunione. Il tempio necessitava di essere pulito e sistemato per l’importante celebrazione, la catechista, aveva letto un pensiero di Papa Giovanni XXIII “Chi si occupa della pulizia del tempio si guadagna un pezzettino di paradiso” e la chiesa dei Sacri Cuori aveva bisogno di un po’ di cura in più. Così il venerdì mattina, il giorno prima della Messa di prima comunione, la catechista convoca alcune amiche per questo nuovo lavoro.
Il risultato è splendido, non si può più rinunciare a non vedere brillare la casa di Gesù, quando per le nostre case abbiamo tanta cura e spendiamo tanto tempo.
Così la settimana dopo si ricomincia, rimane fissato, come giorno da dedicare a questo servizio, il venerdì mattina in onore del Sacro Cuore di Gesù.
Si inventa anche un nome per questo gruppo costituito da signore, lo abbiamo chiamato “ Decoro” il quale continua nel tempo a svolgere con cura e devozione lì impegno preso senza mai saltare un solo venerdì, anche d’estate, quando le famiglie si spostano per le vacanze, rimane sempre qualcuno che provvede alle necessità del luogo sacro.
Nell’ arco degli anni il gruppo si è consolidato formando una vera e propria famiglia accogliendo persone nuove che sostituiscono altre, che per motivi di salute, di famiglia o lavoro lasciano questo tipo di volontariato parrocchiale.
L’ impegno e la fedeltà, l’ordine e il pulito sono state notate anche da altri fedeli che hanno preso esempio per collaborare in altre chiese di Castrovillari organizzandosi in modo simile.
La comunità dei Sacri Cuori sa che il venerdì mattina dopo la celebrazione della Santa Messa delle ore 8,00, le porte della chiesa rimangono chiuse per l intera mattinata per consentire al gruppo di lavorare. La chiesa dei Sacri Cuori è ancora da definire come costruzione, manca di tante opere, sia in muratura che di abbellimento ma nonostante ciò anche se disadorna, nella sua possente e solenne semplicità, brilla per il suo pulito.
Un grazie va alle mani benedette di queste donne, professioniste e non, che credono in questo umile servizio dedicando poche ore di un solo giorno alla settimana per tenere pulita la chiesa dove è Gesù, Vivo, Vero, presente nell’ Eucaristia, nel suo tabernacolo, nostra unica salvezza e Signore della nostra vita.
Il parroco don Carmine De Franco apprezza infinitamente questo tipo di servizio e stima le persone che compongono il gruppo, sostenendole con la preghiera personale. del venerdì mattina nella santa messa alla quale il gruppo partecipa. Il parroco fin dal suo insediamento in parrocchia, nel febbraio 1998, ha sempre dato piena fiducia a questa realtà, umile, preziosa e attiva, dimostrando la sua delicatezza e gratitudine alle brave mamme del gruppo “Decoro”
 

MEMBRI

 

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 Gruppo Catechisti
MEMBRI
Sr Orlanda BIFANO, Angela RIZZUTO, Rosa Maria BIANCO, Carmela VINCENZI, Giuliana STABILE, Rosalinda CORIGLIANO, Elisa MAGNELLI, Gemma RUSSO, Marisa SALLORENZO, Paola IANNITELLI, Mariella MARTIRE, Patrizia DE MARCO, Graziella GENTILE, Maria Assunta BLOTTA, Francesca GAUDIO, Antonella BELLUSCI, Fabio DURSI, Valentina MARTIRE, Maria Francesca PANDOLFI.

clicca sulle immagini per ingrandirle


Prima Comunione - Maggio 2006


IL CORO PARROCCHIALE IN OCCASIONE
DELLA CELEBRAZIONE
del sacramento della Confermazione
4 giugno 2006
 


Amministrazione del sacramento del Battesimo a un bambino,della Confermazione a cinquanta ragazzi e la prima Comunione a Chiara
4 giugno 2006
 

 » Piano catechisti per formazione anno 2006-2007

 » Ritiro Prima Confessione Marzo 2006

» Liturgia Prima Riconciliazione - Festa del Perdono - Aprile 2006

» Piano catechisti per formazione anno 2005-2006

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 Gruppo Divina Misericordia
 
NOVENA della DIVINA MISERICORDIA

Gesù stesso chiese a Suor Faustina di scrivere questa Novena e di recitarla in preparazione della Festa della Divina Misericordia, la prima domenica dopo Pasqua. Tale novena comincia il Venerdì Santo. (Diario 1208).
Benché questa Novena ottenga delle grazie particolari se recitata in questo periodo, essa può essere recitata in qualsiasi momento dell’anno.
Gesù disse a Suor Faustina: “Desidero che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla sorgente della mia Misericordia ....

... scarica opuscolo »

GRUPPO
“DIVINA MISERICORDIA”

la provvidenza regala alla comunità parrocchiale un’altra presenza
in preghiera

Alle ore diciotto di giovedì, ventisette gennaio 2006, presso la parrocchia dei “Sacri Cuori”, si è tenuta, alla presenza del parroco, don Carmine De Franco, una piccola assemblea finalizzata a promuovere il culto alla “Divina Misericordia” tanto sostenuta e zelata da Giovanni Paolo secondo. La dott.ssa Maria Teresa Aloise, vicepresidente dei medici cattolici della diocesi di Cassano allo Jonio, accompagnata dal signor Mario Liparoti e dalle signore Antonella Beltrami e Rosa Morano, ha fatto richiesta al parroco, Don Carmine, di diffondere anche presso la parrocchia dei “Sacri Cuori” questa devozione così personalmente raccomandata dal Signore Gesù a Santa Faustina Kowalska. Don Carmine, oltre ad accogliere fraternamente tutti, ha accolto volentieri la proposta. Erano altresì presenti, oltre alla signora Adele Leone e al signor Domenico Bergantini, le signore Carmen e Amalia Ammirati, già adoratrici della Divina Misericordia e responsabili di un cenacolo nato proprio col fine di adorare con la Vergine Maria, Gesù, ai piedi della Croce. Tale cenacolo che si tiene presso l’abitazione del padre di queste ultime, è ormai attivo da ben tre anni (11.02.2003) e i suoi componenti, per lo più familiari e parenti, si raccolgono in preghiera immancabilmente ogni giorno, alle tre pomeridiane, associandosi, in questo tempo privilegiato, a tutti gli adoratori della Divina Misericordia sparsi ovunque nel mondo. Nel corso della riunione è stata sottolineata l’importanza fondamentale di diffondere e stabilire nella chiesa il culto alla Divina Misericordia che il Signore Gesù espressamente richiese a Santa Faustina, culto che ha trovato la sua espressione più alta nella celebrazione di questa festa nella seconda domenica di Pasqua, diventata ormai “Domenica della Divina Misericordia”. Col desiderio, dunque, di presentare all’attenzione dell’intera nostra comunità parrocchiale questa che non è soltanto una devozione conforme all’insegnamento della chiesa ma parte integrante del culto pubblico della chiesa, sarà fissato quanto prima, il giorno in cui, durante la celebrazione della S. Messa domenicale, avverrà l’“intronizzazione” dell’immagine sacra, preceduta e seguita dalla propria liturgia. Si è, ancora, sottolineata l’urgenza di propagare il messaggio di Gesù affidato alla mistica polacca, urgenza che il Santo Padre Giovanni Paolo secondo volle trasmettere all’umanità all’inizio del nuovo millennio, quando, il trenta aprile (2000), canonizzò Suor Faustina Kowalska.

L’assemblea si è sciolta alle ore diciannove, con l’atteggiamento di fiducia verso Dio e nell’amore operante verso il prossimo, con la viva certezza che il Signore guiderà questo “resto” del suo popolo per il compimento di tale santo proposito.


Castrovillari 27.01.2006
La segretaria

MEMBRI
Amalia Ammirati, Carmen Ammirati, Mena Ammirati, Salvatore Ammirati, Filomena Ammirati, Rosetta Bosone, Maddalena Perrone, Domenico Bergantiní, Marina Pagliaminuta, Antonia Guarini, AdeleLeone, Agnese Mazzitelli, Lena Di Leone, Ida Sangineto M. Francesca Monteleone, Angela Provengano, Mimma Morelli, Gisella Chilla, Nunzia Viola, Angela Milione, Giovanna Bruno.

 

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start control statistic web  5 ottobre 2007

® Parrocchia dei Sacri Cuori - Piazza Giovanni XXIII - 87012 Castrovillai (Cs)

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